martedì 21 aprile 2015

Play 2015 - Report

Tutti i blog seri di giochi, in questi giorni vi parlano e vi parleranno di Play, la fiera (anche se qualcuno preferisce ancora chiamarla “convention”) che si tiene come tutti gli anni a Modena.
Potevamo forse mancare?
Assolutamente no! Fra sabato e domenica in ordine sparso e apparentemente casuale siamo partiti come pellegrini verso la zona fieristica della succitata città.
Io sono fra quelli andati sabato. Appena usciti dall'autostrada uno scenario apocalittico: code interminabili di macchine e non posso riportare le imprecazioni di Gianni seduto al volante!

Con nostra grande sorpresa, dopo aver superato il rischio rissa in una rotatoria, una volta parcheggiato, siamo riusciti ad entrare piuttosto agevolmente.

L'impressione è che ogni anno che passa l'affluenza aumenti notevolmente. Sin dalle prime ore della mattina c'era un gran brulicare di gente e tavoli pieni di giocatori intenti a sfidarsi!
Questo non può che far piacere perchè, oltre a testimoniare che la nostra passione è viva e pulsante, dimostra che non siamo soli nell'universo.

 

Come è possibile vedere dalle immagini, l'affluenza era molto alta.

Play è l'occasione per incontrare giocatori provenienti da un po' tutte le parti d'Italia e infatti se dovessi fare un rapporto fra il tempo investito nelle pubbliche relazioni e quello trascorso seduto ai tavoli di gioco, probabilmente risulterebbe sbilanciato a favore del primo.

Quest'anno ho avuto modo di provare solo tre giochi, di cui se volete posso spendere due parole.
Premetto che nonostante il numero esiguo, il bilancio sia comunque positivo rispetto all'anno passato, in rapporto alla qualità (e non era difficile visto che l'anno scorso fra i titoli provati c'erano Sheepland  e Dixit polacco!)


Il primo titolo provato è stato Tammany Hall, gioco di maggioranze piuttosto cattivo.


Questa è un'immagine della scatola!

La meccanica non presenta particolari twist innovativi e il gioco ruota molto attorno ai ruoli attribuiti dal sindaco e all'ottenimento del supporto degli immigranti.
All'inizio ci lascia una buona impressione e i primi turni scorrono via lisci.
Dopo un po' però iniziamo a scorgere vari problemi di "runaway leader" per via del regolamento che permette al vincitore delle maggioranze di lasciare un omino, rimuovendo quello degli altri.
Chi vince, quindi vince sempre di più, perchè parte con una condizione di reale vantaggio sulla plancia.
Il gioco dovrebbe bilanciarsi da solo, ossia tutti gli altri giocatori  per contrastare quello in vantaggio dovrebbero dargli addosso (chi ha detto "bash the leader?"), ma a questo punto l'interesse era già in forte calo.
La risposta alla domanda: "quanto costa?" che è stata più o meno questa: "55 euro... però c'è tanto legno!", ha fatto sì che l'interesse è scemasse definitivamente.



Plancia di gioco.

Onestamente ho visto giochi dalla componentistica più ricca costare molto meno, però è interessante notare come spesso si cerchi di giustificare prezzi "piuttosto altini".
Se il gioco ha molta componentistica, costa molto per forza cosa ci vuoi fare... il legno costa un botto a meno che non lo compriate da Ikea sotto forma di mobili...
E se invece è un gioco di carte e la scatola è quasi vuota?
Beh in quel caso paghi l'idea, le ore di playtest, la proprietà intellettuale, il grafico del momento che ha realizzato delle illustrazioni "fighissime" e il traduttore professionista che è un asso nell'uso di google translator!

Il secondo gioco provato è stato M400, un progetto interamente italiano.


Questa è un'immagine della scatola!


L'avevo già visto l'anno scorso sempre a Modena, ma non avevo avuto modo di provarlo.
I ragazzi dietro al progetto hanno investito davvero molte energie (e probabilmente anche tante risorse) nel "marketing".
Avevano uno stand veramente molto evocativo e cercando su google ho trovato un filmato di presentazione su youtube, oltre all'immancabile pagina facebook e una campagna indiegogo che però non ha avuto successo.
Dopo questa lunga premessa cosa posso dire sul gioco... diciamo che il grado di soddisfazione molto probabilmente è direttamente proporzionale alla vostre aspettative.
Volendo banalizzare è un "Risiko senza dadi", così in fondo mi è stato detto anche dal ragazzo addetto alla presentazione del gioco.
I combattimenti si svolgono non lanciando i tanto odiati cubetti a 6 facce, ma utilizzando carte.
Ora questo non ci libera assolutamente dal fattore aleatorio, ma simula più fedelmente l'indebolimento della guerra tramite il dispendio di carte.
Il gioco viene proposto ad un prezzo tutto sommato onesto per un'auto produzione dalla tiratura limitata, in fiera si parlava di 35 euro.
Il titolo utilizza anche un sistema di punteggio che premia le vittorie e quindi lo scontro.
Direi senza lode e senza infamia per gli amanti del genere.
Chi mi conosce sa che non è il mio campo, ma un amico appassionato di Risiko ha acquistato la sua copia! :)


Plancia di gioco.

Ultimo titolo provato è stato il nuovo prototipo della coppia Niccolini - Canetta.



Ecco due foto del prototipo (su gentile concessione degli Autori), in cui potete vedere la plancia centrale e le plance individuali in cui si selezionano le azioni. Ovviamente la grafica non è quella definitiva.

Per molti di noi, Zhanguo è stato uno dei titoli migliori fra quelli portati a casa dalla terra teutonica lo scorso ottobre e quindi l'interesse era particolarmente alto.
Il gioco non ha ancora un nome vero e proprio e al momento viene chiamato affettuosamente "Imperi".
Alla spiegazione mi è stato detto che era ambientato nell'antichità, ma non avremmo ricoperto il ruolo dei popoli del tempo, bensì quello di divinità che ne influenzavano il destino (mi sono quindi permesso di suggerire loro di prendere spunto da quest'aspetto ed enfatizzarlo a partire dal nome stesso del gioco).
Il titolo è di quelli in cui non gestisci un colore tuo e coltivi il tuo orticello, ma puoi muovere uno qualsiasi dei colori presenti sulla plancia, avete presente "Clans" di Colovini?
Il gioco è ovviamente diverso, ma giusto per farvi capire.
Attraverso le proprie mosse si devono guidare questi popoli nel tentativo di conquistare terre, sottomettere gli avversari, erigere templi, fondare porti e altro ancora.
Il tutto allo scopo di soddisfare delle carte obiettivo precedentemente selezionate.
Il gioco è piuttosto articolato e utilizza un sistema in cui le azioni vengono selezionate su una plancia individuale mediante una combinazione azione / colore.
Queste combinazioni si realizzano tramite l'acquisizione di tessere che attribuiscono anche punti al soddisfacimento dell'obiettivo, se presenti nella colonna dell'azione utilizzata allo scopo.
Mi rendo conto che non sia facile con due parole, farvi capire bene come funzioni il gioco e probabilmente quello che sto scrivendo vi sembrerà arabo.
Magari, per non dilungarmi troppo, dedicherò un approfondimento ad "Imperi" in seguito, anche perchè la simpaticissima coppia di Autori ha promesso di venirci a trovare, dandoci la possibilità di partecipare ad un'ulteriore sessione di playtest.
Come ho detto con loro, i giochi in cui non gestisci un colore tuo sono molto difficili da controllare e di conseguenza anche da giocare "bene".
Sarebbe prematuro esprimere un qualsivoglia commento, dato che parliamo di un qualcosa ancora in fase di sviluppo e potenzialmente soggetto a forti modificazioni.
Le potenzialità per un altro pezzo da 90 ci sono tutte e parlando fra di noi abbiamo convenuto che, sebbene ancora allo stato "grezzo",  fosse il titolo più interessante fra quelli provati.
Vi terremo informati sugli sviluppi!


Ed ecco una bella foto di Marco e Stefania.

Mi sarebbe piaciuto anche provare Esylium, ma i tavoli Asterion erano quasi inavvicinabili... probabilmente per il mio portafogli è stato meglio così.



Ecco Elysium. Certo che le illustrazioni sulle carte sono proprio belle!

Non ho comprato novità, ma ho approfittato di qualche offerta.
Mi sono portato a casa Paris Connection e Kairo, che grazie all' 8+ alla voce "età raccomandata", mi permetteranno di giocarli insieme a mio figlio, New England e Doge ship, tanto per rimanere in tema Niccolini-Canetta! :)


A Paris Connection abbiamo già fatto un paio di partite e si è rivelato un gioco velocissimo e davvero gradevole!

Direi che possiamo fermarci qui, è stata come sempre una bellissima giornata e non resta che augurarci un: "Ci vediamo l'anno prossimo!"

Al play come sempre non c'erano solo giochi da tavoli, ma anche oggettistica, miniature, giochi di legno, cosplayer (pochi quest'anno), videogame... insomma le classiche cose che piacciono a noi Nerd! :)

Tanto per portarvi qualche esempio guardate che belli questi quadretti, sopratutto quello di Rei Ayanami di Evangelion!







Giusto le ultime due foto.

Ok abbiamo veramente finito!

Ciao.

Scritto da Yellow meeple









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